La FDA (Food and Drug Administration), l’Agenzia per gli Alimenti e i Medicinali, ha approvato il primo dispositivo che inietta automaticamente l’insulina nel corpo. Questo rappresenta un passo avanti verso il cosiddetto pancreas artificiale che potrebbe automaticamente regolare i livelli di zuccheri nel sangue per le persone diabetiche.

Il dispositivo, realizzato dalla Medtronic, è stato approvato per poter essere utilizzato nelle persone con diabete di tipo 1 dai quattordici anni in su. Secondo la Medtronic, il prodotto sarà disponibile al commercio a partire dalla primavera del 2017.

La FDA si è sempre occupata di progettare tecnologie che possano migliorare la qualità della vita delle persone con malattie croniche, specialmente quelle che richiedono un’assistenza giornaliera e costante. Questa tecnologia, prima del suo genere, potrà aiutare le persone che soffrono di diabete di tipo 1 ad avere una maggiore autonomia e consentire loro di poter vivere liberamente senza controllare manualmente e costantemente la glicemia e somministrare l’insulina.

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Anche se il nuovo prodotto, chiamato MiniMed 670G, è stato soprannominato “pancreas artificiale“, esso è ben lontano dall’essere una vera cura contro il diabete in quanto non sostituisce le cellule β del pancreas distrutte dal corpo. Il dispositivo che rilascia insulina si basa su tre elementi: un trasmettitore collegato con un minuscolo ago inserito nella pelle che registra continuamente i livelli di glucosio, una pompa che fornisce dosi precise di insulina in base ai livelli di glucosio nel sangue attraverso un catetere inserito nella pelle, ed un microprocessore che utilizza i dati ottenuti per ottimizzare l’erogazione di insulina minuto per minuto.

Nelle persone con diabete di tipo 1, il corpo attacca le cellule β del pancreas perché considerate estranee all’organismo. Questo attacco autoimmune impedisce la formazione di insulina, l’ormone responsabile dell’ingresso del glucosio dal sangue alle cellule per poter essere utilizzato come fonte di energia. Senza insulina, i valori di zucchero nel sangue possono schizzare alle stelle fino a portare al coma diabetico. Il corpo, in assenza di insulina, per ricavare energia, può solo consumare le riserve energetiche e i contenuti lipidici e proteici che sono presenti nel tessuto adiposo e nei muscoli.

Per impedire che i livelli di glucosio siano troppo alti o troppo bassi, le persone con diabete di tipo 1 sono costrette a monitorare costantemente la glicemia o con un dispositivo che controlla continuamente il livello di glucosio, oppure monitorando più volte in una giornata tramite una goccia di sangue prelevata dai polpastrelli.
Dopo aver controllato i valori glicemici, i pazienti devono iniettarsi l’insulina più volte al giorno, in genere prima dei pasti, tramite una pompa o un ago.

Tuttavia, la quantità di insulina necessaria in un dato giorno, varia imprevedibilmente in base ai diversi processi che avvengono nel nostro corpo. La quantità di insulina da somministrare dipende dall’alimentazione, dall’attività fisica che svolge il paziente, dalle condizioni fisiche (età, presenza di altre malattie) e psicologiche (stress o eccitazione).

Secondo uno studio pubblicato nel 2014 sul giornale Diabetes Care, solo il 28% degli adolescenti e dei giovani adulti con diabete di tipo 1 riescono a mantenere i livelli di zuccheri in modo tale da ridurre il rischio di altre complicazioni. Nel lungo termine, l’alta concentrazione degli zuccheri nel sangue può danneggiare gli organi, inclusi i reni, il cuore ed i nervi. Tuttavia, fornendo troppa insulina, i livelli di zucchero nel sangue potrebbero ridursi pericolosamente portando ad una condizione chiamata shock ipoglicemico che può causare crisi epilettiche e perfino la morte.

Il MiniMed 670G è progettato apposta per evitare la variazione dei livelli di glucosio nel sangue utilizzando un modello predittivo. Esso è in grado di stimare i livelli del glucosio nei successivi minuti e di rivalutarli ogni 5 minuti. Se i livelli di zucchero nel sangue stanno precipitando, il sistema interrompe il rilascio di insulina fino a raggiungere i livelli di glucosio standard. Mentre, in seguito ad un pasto, quando i livelli di glucosio si alzano, viene riattivata la somministrazione di insulina.

Fonte: LiveScience

Di Raffo

Ciao a tutti, mi chiamo Raffaele Cocomazzi e sono il cofondatore di BMScience. Sono appassionato di Scienza, Medicina, Chimica e Tecnologia. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli studi di Foggia e attualmente specializzando in Medicina Nucleare presso l'Alma Mater Studiorum (Università di Bologna). Per contattarmi o maggiori informazioni seguimi sui vari social.