L’embolismo è una delle patologie polmonari con maggior frequenza dovuto ad una ostruzione brusca di una o più rami dell’arteria polmonare. A volte questa ostruzione può essere massiva e coinvolgere le arterie polmonari principali provoando in molti casi una sincope. L’aumento di pressione, successivamente, fa sì che il trombo si frammenti. Vi è un momento in cui non arriva sangue all’atrio sinistro, però il trombo che si genera normalmente si rompe o si apre per il centro ed inizia ad arrivare sangue per cui il paziente recupera la coscienza.

La formazione di un embolo si deve a due ragioni:

  • embolo di coagulo (trombi) provenienti dalle vene degli arti inferiori o dalle iliache, soprattutto in pazienti oncologici.
  • embolo di tessuto grasso (nei politraumatizzati), aria (provocando il blocco di alcuni rami dell’arteria polmonare in caso di iniezioni di aria o di sindromi da decompressione), aggregati di cellule neoplastiche di determinati tumori e parassitosi.

Le ripercussioni della presenza di questi emboli sono secondarie all’ostruzione (che a volte è totale, provocando sincope e morte) e la vasocostrizione.
Per quanto riguarda le ripercussioni respiratorie si hanno alterazioni della diffusione, del rapporto V/Q (zone ventilate ma non perfuse) e disordini ostruttivi, per una broncocostrizione riflessa.
Per quanto riguarda le ripercussioni cardiocircolatorie si hanno soprattutto a livello del cuore destro, per cui l’ipertensione acuta dà origine ad un sovraccarico con insufficienza ventricolare destra (Cuore polmonare acuto).

Manifestazioni

Tra le manifestazioni principali rientrano la dispnea brusca, tachicardia e tachipnea per aumento della frequenza respiratoria. Il dolore è presente ed è di tipo centrotoracico che non varia durante i movimenti respiratori e con una dilatazione associata dell’arteria polmonare, come nell’ipertensione.
Tuttavia, occasionalmente, è possibile che l’ostruzione colpisca le aree periferiche del polmone, in cui in genere si ha la perfusione delle arterie polmonari, ma anche delle arterie bronchiali per il mantenimento dell’interstizio polmonare (l’arteria polmonare è importante per lo scambio gassoso e le arterie bronchiali per la perfusione e il mantenimento dell’interstizio).
Quando l’embolia avviene perifericamente, può avvenire perciò una necrosi del parenchima (Infarto polmonare). Essendo distale e periferica, questo infarto può entrare in contatto con la pleura e portare in secondo luogo a dolore pleurico e emottisi.

Prove complementarie

Tra le prime cose da effettuare vi è l’emogas analisi che in caso di embolismo mostra ipossiemia con pO2 bassa e ipocapnia, a volte, con riduzione della pCO2.

La radiografia mostra invece un torace normale, si ha iperchiarità (segno di Westermark) e nell’infarto polmonare (periferico distale) si ha una condensazione polmonare con base verso la periferia.

L’elettrocardiogramma mostra S1Q3T3 dovuto al sovraccarico dell’insufficienza ventricolare destra relativa ad un tromboembolismo polmonare. Si ha quindi un pattern di tipo S alla prima derivazione, Q nella terza così come una T negativa.
L’elettrocardiogramma può anche mostrare un blocco del ramo destro che precedentemente non era presente nell’elettrocardiogramma del paziente.

Embolia polmonare visibile alla TC (Fonte: Wikipedia).

La determinazione dei prodotti di degradazione della fibrina è una prova di screening (mostra dimeri D > 400) effettuata sulle proteine generate dalla fibrinolisi di un trombo. Se è normale il paziente non presenta tromboembolismo.
Questa prova ha un alto potere predittivo positivo. Se il valore è normale o negativo, difficilmente il paziente ha un tromboembolismo. Tuttavia aumenta anche in molte altre patologie come la sepsi, le neoplasie…

In caso di dimero D aumentato successivamente si effettua un’angioTAC con contrasto o una scintigrafia di ventilazione-perfusione.

Fonte: Malattie dell’apparato respiratorio. Pneumologia e chirurgia toracica.

Di Raffo

Ciao a tutti, mi chiamo Raffaele Cocomazzi e sono il cofondatore di BMScience. Sono appassionato di Scienza, Medicina, Chimica e Tecnologia. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli studi di Foggia e attualmente specializzando in Medicina Nucleare presso l'Alma Mater Studiorum (Università di Bologna). Per contattarmi o maggiori informazioni seguimi sui vari social.