Tutte le persone con il diabete, ma soprattutto gli insulinodipendenti devono conoscere e prevenire il rischio di chetoacidosi. In mancanza di interventi questa condizione può arrivare al coma chetoacidotico.

La chetoacidosi è una conseguenza acuta dell’iperglicemia, associata ad una carenza assoluta o relativa di insulina.
Spesso a scatenarla sono processi infettivi con febbre e vomito, malattie concomitanti come ad esempio l’infarto miocardico o l’ictus o traumi di varia natura. Alcuni farmaci, come il cortisone, possono favorirne l’insorgenza.
All’iperglicemia si accompagnano frequenti e abbondanti minzioni, sete intensa e forte disidratazione.
Questi sintomi sono dovuti al fatto che il glucosio in eccesso nel sangue viene filtrato dai reni ed eliminato con le urine, trascinando con sé grandi quantità di liquidi; ciò porta l’organismo a una condizione di grave carenza di liquidi e quindi alla disidratazione.

Se la carenza di insulina è elevata, l’organismo si trova nella situazione paradossale di non poter utilizzare la sua fonte principale di nutrimento, che è il glucosio, bruciando così altri carburanti quali proteine e grassi.

Tutto ciò e molto pericoloso perché ‘bruciando’ proteine e grassi si producono chetoni, prodotti secondari che in alte concentrazioni divengono tossici, soprattutto perché portano una riduzione del pH ematico, cioè a un aumento nell’acidità del sangue.

Anche i corpi chetonici sono eliminati dai reni, tanto è vero che è possibile quando si avvertono i sintomi tipici, controllare con una semplice striscia reattiva la presenza e la concentrazione di chetoni nelle urine, la chetonuria.

Oltre alla intensa sete e alla abbondante minzione, vi sono altri sintomi.
L’alito fruttato – l’alito ‘di acetone’.
Altri sintomi sono una forte spossatezza, perdita di peso con diminuzione delle masse muscolari e adipose, nausea e vomito.
Un altro segno tipico della chetoacidosi grave sono il respiro breve e frequente, la tachicardia e l’ipotensione.
In ogni caso, nelle situazioni a rischio è sempre meglio togliersi il dubbio con una striscia reattiva per cercare la presenza di chetoni nelle urine.

Siamo in presenza di una grave alterazione dell’equilibrio acido base nell’organismo che può portare al coma diabetico.

Fonte: http://www.modusonline.it/interviste/view.asp?ID=28

Di Raffo

Ciao a tutti, mi chiamo Raffaele Cocomazzi e sono il cofondatore di BMScience. Sono appassionato di Scienza, Medicina, Chimica e Tecnologia. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli studi di Foggia e attualmente specializzando in Medicina Nucleare presso l'Alma Mater Studiorum (Università di Bologna). Per contattarmi o maggiori informazioni seguimi sui vari social.