La linfoscintigrafia per la ricerca del linfonodo sentinella in pazienti con melanoma cutaneo

L’incidenza del melanoma è in crescita in tutto il mondo. Attualmente, l’incidenza stimata in Europa è di 9 casi su 100.000 abitanti, con una mortalità di 2,3 su 100.000. Ogni anno, il 4% in più di persone viene diagnosticato con la malattia, rendendo il melanoma il tumore con il maggiore aumento di incidenza. I linfonodi…

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La linfoscintigrafia per la ricerca del linfonodo sentinella in pazienti con tumore alla mammella

Il cancro al seno è il tumore più frequente diagnosticato nelle donne a livello mondiale. Nei pazienti con cancro al seno, una stadiazione accurata dei linfonodi è essenziale sia per la prognosi (della malattia in fase iniziale) sia per il trattamento (per il controllo regionale della malattia). L’esame clinico (cioè la palpazione) non è sufficientemente…

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La scintigrafia epatobiliare (colescintigrafia)

La scintigrafia epatobiliare (nota anche come colescintigrafia) è una procedura di imaging diagnostico in medicina nucleare che valuta la funzione epatocellulare e la corretta pervietà/funzionamento della via biliare escretoria, tracciando la produzione e il flusso della bile dalla sua produzione nel fegato fino al suo passaggio attraverso il sistema biliare nell’intestino tenue. Dall’inizio degli anni…

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La scintigrafia del diverticolo di Meckel

La scintigrafia del diverticolo di Meckel è un test per l’identificazione della mucosa gastrica eterotopica nel diverticolo di Meckel, con elevata specificità e valore predittivo positivo (vicino al 100%) sia nei bambini che negli adulti. La presenza anomala di mucosa gastrica eterotopica nel diverticolo di Meckel è la causa più comune di emorragia gastrointestinale inferiore…

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Funzionamento della PET

Come descritto nel precedente articolo in cui si è parlato dei principi fisici della PET, attraverso la rilevazione della posizione dell’interazione dei due fotoni di annichilazione, è possibile definire una linea, chiamata linea di risposta o LOR. Si suppone che la posizione dell’evento di annichilazione si verifichi lungo questa linea. Il problema è quindi riconoscere…

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Terapia radionuclidica con [¹⁷⁷Lu]Lu‑DOTAGA.Glu.(FAPi)₂: una nuova opzione di trattamento per i pazienti con Glioblastoma Multiforme

Il glioblastoma multiforme (GBM) è un tumore cerebrale altamente aggressivo che colpisce principalmente il sistema nervoso centrale. Ha origine da un gruppo di cellule chiamate cellule gliali, che forniscono supporto alle cellule nervose (neuroni). Tipicamente viene trattato con la resezione chirurgica seguita dalla chemioradioterapia adiuvante. Tuttavia, la prognosi rimane infausta a causa della natura aggressiva…

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Principi fisici di funzionamento della PET

La tomografia ad emissione di positroni, o PET, è una tecnica di imaging di medicina nucleare in grado di misurare, in vivo, la concentrazione locale di un tracciante marcato con un radioisotopo emettitore di positroni (β+) (radiotracciante o radiofarmaco).Prima di effettuare una scansione PET, il radiotracciante viene iniettato nel paziente e si diffonde fisiologicamente all’interno…

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Radiofarmaci e sistemi biologici

Per i radiofarmaci esistono molteplici vie di somministrazione, tra cui orale, endovenosa, intra-arteriosa, sottocutanea e inalatoria. I radiofarmaci PET vengono più frequentemente somministrati per via endovenosa, mentre procedure meno frequenti si basano sull’inalazione di gas radioattivi, come [11C] CO, [11C] CO2, [15O] CO e [15O] O2. Il sangue è sia il veicolo che distribuisce il…

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Le caratteristiche del substrato e le strategie di radiomarcatura in PET

Il radiotracciante [18F]FDG è stato sviluppato per la PET a partire dal 1976, basandosi sugli studi di Sokoloff sul metabolismo del glucosio. La sostituzione dell’ossigeno con 18F nella molecola di glucosio ha permesso di tracciare l’uso di glucosio nel cervello. La strategia di radiomarcatura richiede una sintesi che introduca il radionuclide a vita breve il più tardi possibile, con un precursore che promuova selettività e specificità. Evitare gruppi chimici che impediscono la radiomarcatura, spesso usando gruppi protettivi. La ricerca dei nuovi radiotraccianti richiede un’analisi molecolare complessa e l’uso di gruppi prostetici per collegare radiometalli alle molecole biologicamente attive.