Abbattere un albero è un processo che impiega pochi secondi, ripiantarlo, invece richiede molti anni.
A questo consegue una deforestazione con enormi impatti sull’ecosistema, a partire dalla diminuzione della biodiversità a un aumento dell’erosione del terreno. Per non parlare della riduzione dell’assorbimento di CO2

Per risolvere questo problema arriva BioCarbon Engineering, ideato da Lauren Fletcher, un ex ingegnere della NASA.

Cos’è questo progetto?

L’ingegnere propone l’utilizzo di droni per il rimboschimento. Secondo una stima, questi robot volanti sarebbero in grado di piantare fino a 1 miliardo di alberi all’anno, rendendo il processo più rapido, efficiente ed economico.

Fletcher, tuttavia, sostiene che questo nuovo metodo non è necessariamente migliore del classico fatto a mano, ma è molto più conveniente. Affiancando quindi la manodopera alla tecnologia si potranno abbattere i costi della riforestazione.

Infatti questi droni non si limiteranno a piantare semi indiscriminatamente a destra e a manca, bensì eseguiranno delle scansioni del terreno e analizzeranno flora e fauna, in modo da avere un piano di “restauro”. Una volta approvato, viene mappato un percorso di semina che verrà seguito dal drone, questo inizierà a piantare gli alberi ad una velocità di 10 semi al minuto. Il loro lavoro, però non finisce qui,infatti dopo la semina, i quadricotteri continueranno a monitorare il territorio per verificare l’efficacia di questo metodo per poterlo rendere ancora più efficiente in futuro.

Tuttavia alla cura è preferibile la prevenzione. per ridurre i danni causati dalla deforestazione è preferibile diminuire la quantità di alberi abbattuti oltre che a provvedere alla loro sostituzione.

Di Stefano