Il ruolo della PET/TC con FDG nei tumori testa-collo (immagini)

I tumori del testa-collo rappresentano circa il 5% di tutte le patologie maligne e la maggior parte di essi sono rappresentati dai carcinomi a cellule squamose.In questo eterogeneo gruppo di patologie la diagnosi primaria è di solito effettuata in base alla storia del paziente, l’esame obiettivo e l’endoscopia con biopsie dirette. In ogni caso l’imaging…

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Indicazioni e modalità di lettura delle immagini PET PSMA nel tumore prostatico

La PET PSMA (Positron Emission Tomography con il radiotracciante PSMA) è una tecnica diagnostica avanzata utilizzata principalmente nel contesto del tumore prostatico per valutare la presenza e la diffusione della malattia, particolarmente nelle fasi di diagnosi precoce, stadiazione e monitoraggio delle recidive. Il tumore prostatico è uno dei tumori più comuni tra gli uomini, specialmente…

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L’utilizzo della PET/CT con FDG nelle malattie benigne e diagnosi differenziale nelle patologie oncologiche

In primo luogo, la PET-FDG è una procedura di prima linea nella diagnosi della febbre di origine sconosciuta (FUO), a causa della necessità in questi pazienti di una sensibilità elevata per rilevare lesioni occulte, non negativamente controbilanciata da una ridotta specificità. È importante ricordare che le lesioni occulte che determinano la febbre possono essere individuate…

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Principi fisici di funzionamento della PET

La tomografia ad emissione di positroni, o PET, è una tecnica di imaging di medicina nucleare in grado di misurare, in vivo, la concentrazione locale di un tracciante marcato con un radioisotopo emettitore di positroni (β+) (radiotracciante o radiofarmaco).Prima di effettuare una scansione PET, il radiotracciante viene iniettato nel paziente e si diffonde fisiologicamente all’interno…

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Le caratteristiche del substrato e le strategie di radiomarcatura in PET

Il radiotracciante [18F]FDG è stato sviluppato per la PET a partire dal 1976, basandosi sugli studi di Sokoloff sul metabolismo del glucosio. La sostituzione dell’ossigeno con 18F nella molecola di glucosio ha permesso di tracciare l’uso di glucosio nel cervello. La strategia di radiomarcatura richiede una sintesi che introduca il radionuclide a vita breve il più tardi possibile, con un precursore che promuova selettività e specificità. Evitare gruppi chimici che impediscono la radiomarcatura, spesso usando gruppi protettivi. La ricerca dei nuovi radiotraccianti richiede un’analisi molecolare complessa e l’uso di gruppi prostetici per collegare radiometalli alle molecole biologicamente attive.

I radiofarmaci utilizzati in medicina nucleare

I radiofarmaci rappresentano una categoria di medicinali utilizzati in ambito medico per scopi diagnostici e/o terapeutici. La caratteristica distintiva di un radiofarmaco è la presenza di uno o più radionuclidi, ossia nuclei radioattivi, incorporati nella sua composizione. Questa definizione genera una nuova prospettiva, superando la vecchia distinzione tra “tracciante” (originariamente utilizzato per molecole marcate di…

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