La relazione tecnica che conclude un’esperienza ha lo scopo di comunicare gli obiettivi del proprio lavoro, le modalità con cui si è svolto e i risultati ottenuti. Essa dev’essere redatta in modo tale che chiunque possa capire e riprodurre l’esperi­mento realizzato e confrontare i risultati.
Per questo motivo la relazione tecnica di un esperienza in laboratorio di chimica deve essere articolata, nell’ordine, nei seguenti punti.

  1. Titolo dell’esperienza: dev’essere sintetico e chiaro, per consentire una rapida identificazione del tipo di esperienza svolta.
  2. Scopo: è utile per esprimere gli obiettivi dell’esperienza (tuttavia a volte non è necessario perché già indicato nel titolo).
  3. Sommario (o conoscenze teoriche): fa riferimento ai princìpi teorici su cui si basa l’esperienza e a come essi sono utilizzati per raggiungere gli obiettivi prefissati.
  4. Apparecchiature: specifica il tipo di vetreria e di strumentazione previsti dall’esperienza e riporta tutti i dati tecnici ritenuti significativi (per esempio, la tolleranza e la portata della vetreria).
  5. Reagenti: indica il tipo e le caratteristiche dei reagenti impiegati (è essenziale segnalare la concentrazione delle soluzioni e, per i solidi, il grado di purezza).
  6. Procedimento: riferisce la procedura operativa seguita. Spesso si completa con un disegno schematico dell’attrezzatura utilizzata, quando è utile per descrivere la modalità di assemblaggio della stessa.
  7. Dati sperimentali: vanno riportati tutti i dati sperimentali, evidenziando, se necessario, quelli ritenuti “aberranti”, cioè da scartare sulla base di un’analisi statistica. Laddove possibile, è bene raccogliere l’insieme dei dati sotto forma di tabelle.
  8. Elaborazione dei dati (se necessario anche grafica): riporta i calcoli effettuati a partire dai risultati sperimentali, indicando le relazioni mate­matiche utilizzate. L’elaborazione può consistere anche nella costruzione di diagrammi o grafici. A volte essa prevede anche il trattamento statistico dei dati. E’ opportuno inoltre inserire le reazioni che sono state utilizzate durante l’esperienza.
  9. Conclusioni: qui trovano spazio eventuali note dell’operatore riguardanti aspetti procedurali e la sua valutazione dei risultati precedentemente elaborati, in riferimento agli obiettivi previsti dall’esperienza. E’ importante segnalare le eventuali anomalie riscontrate nei confronti della metodica utilizzata, nonché i passaggi che hanno causato difficoltà (in particolare sotto il profilo della sicurezza).
  10. Indicare la data in cui è stato effettuata la prova di laboratorio.

Fonte: Le basi della chimica analitica. Laboratorio

Di Raffo

Ciao a tutti, mi chiamo Raffaele Cocomazzi e sono il cofondatore di BMScience. Sono appassionato di Scienza, Medicina, Chimica e Tecnologia. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli studi di Foggia e attualmente specializzando in Medicina Nucleare presso l'Alma Mater Studiorum (Università di Bologna). Per contattarmi o maggiori informazioni seguimi sui vari social.