Schema che rappresenta l’apparato genitale femminile. Fonte: Wikipedia.

La cervice uterina è la porzione inferiore dell’utero. Essa è rivolta in basso verso la vagina sulla quale aderisce.
La cervice può essere suddivisa in una porzione vaginale (esocervice) composta da epitelio pavimentoso composto, una porzione sovravaginale (endocervice) costituita da epitelio semplice colonnare e da una porzione di trasformazione o di transizione chiamata giunzione squamocolonnare.

L’epitelio pavimentoso composto dell’esocervice può essere suddiviso in quattro strati: basale, parabasale, intermedio e superficiale.

  • Lo strato basale è costituito da cellule con scarso citoplasma e nucleo ovale. Queste cellule hanno la funzione di cellule staminali o di riserva;
  • Lo strato parabasale è costituito da uno o due strati di cellule con dimensioni superiori a quelle delle cellule basali per il citoplasma più abbondante. Il ricambio cellulare è attivo e documentato dalle mitosi;
  • Lo strato intermedio è costituito da cellule che non si dividono e maturano progressivamente per aumento graduale delle dimensioni del citoplasma che appare chiaro. Il volume nucleare invece non ha modificazioni significative.
  • Lo strato superficiale è quello più differenziato ed è costituito da cellule grandi (50 μm), appiattite, con citoplasma eosinofilo ampio e con nucleo picnotico di piccole dimensioni.

In condizioni normali il ricambio dell’epitelio esocervicale è attivo e ogni cellula ha una vita di 4-5 giorni.

La cervice uterina.
Fonte: Wikipedia.

L’epitelio colonnare riveste la mucosa del canale cervicale (endocervice), ed è disposto in un unico strato di cellule cilindriche mucosecernenti che rivestono sia la superficie dell’endocervice che le cripte sottostanti. Sono cellule colonnari alte con nucleo basale, citoplasma finemente granulare, contenente mucine acide e neutre secrete con meccanismo apocrino (eliminazione del muco con parte della porzione apicale del citoplasma) o merocrino (eliminazione del solo muco attraverso pori della membrana citoplasmatica). Tra queste cellule si trovano: cellule neuroendocrine; cellule colonnari ciliate, attive nella distribuzione del muco; cellule di riserva, poste sulla membrana basale, dotate di scarso citoplasma e di nucleo voluminoso.

La superficie del canale cervicale di norma forma micropapille o villosità sostenute da assi di connettivo lasso con strutture vascolari che terminano in anse capillari.

Lo stroma è composto dalla trama connettivo-vascolare e da rari elementi a nucleo denso con scarso citoplasma. L’entità, le dimensioni e soprattutto l’altezza di queste proiezioni villari sono fortemente influenzate dalle condizioni fisiologiche legate all’andamento del ciclo; ma anche da eventuali trattamenti ormonali nonché dagli stati infiammatori che rappresentano, quando di entità modesta, uno stato di normalità.

La zona di trasformazione corrisponde alla giunzione squamo-colonnare della mucosa cervicale, corrispondente al confine tra il tratto rivestito dall’epitelio pavimentoso composto e quello più interno tappezzato dall’epitelio colonnare. Nell’infanzia e durante la gravidanza la zona di trasformazione si trova nella porzione vaginale della cervice, in seguito risale progressivamente verso il canale cervicale e nelle donne in post-menopausa è sempre localizzata all’interno del canale stesso.

La definizione dei caratteri della mucosa del canale cervicale e conseguentemente delle sue alterazioni epiteliali viene effettuata mediante esame endocervicoscopico o anche con la semplice colposcopia che consiste nell’esplorazione della vagina e del collo dell’utero per mezzo del colposcopio, uno strumento che agisce da binocolo. In genere la colposcopia si fa per studiare eventuali anomalie delle cellule del collo dell’utero emerse con il Pap test.
Il medico può applicare alla cervice alcuni liquidi (per esempio acido acetico o soluzioni iodate) che servono a visualizzare meglio eventuali anomalie cellulari. Nel corso dell’esame possono talvolta essere eseguiti piccoli prelievi di tessuto (biopsie) o possono essere asportate direttamente le parti anomale (elettroescissione, LLETZ).

Fonte: Anatomia patologica e correlazioni anatomo-cliniche (Mariuzzi).

Di Raffo

Ciao a tutti, mi chiamo Raffaele Cocomazzi e sono il cofondatore di BMScience. Sono appassionato di Scienza, Medicina, Chimica e Tecnologia. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli studi di Foggia e attualmente specializzando in Medicina Nucleare presso l'Alma Mater Studiorum (Università di Bologna). Per contattarmi o maggiori informazioni seguimi sui vari social.