Dalla prima rivoluzione industriale il carbone viene utilizzato per alimentare i motori a vapore nelle locomotive, nei battelli e nelle fabbriche, fino a quando non venne soppiantato dall’elettricità.

Questo è un grafico della produzione mondiale di energia elettrica del 2008 a distanza di 5 anni sono aumentate le energie rinnovabili, ma il carbone (viola) continua a primeggiare

Tuttavia cambiò il metodo di utilizzo. Se prima veniva impiegato per riscaldare l’acqua nelle caldaie dei macchinari, ora alimenta le centrali elettriche che forniscono energia ai nuovi macchinari.
Grazie alla sua facile reperibilità e il prezzo relativamente basso per la costruzione e il rifornimento degli impianti , il carbone soddisfa circa il 40% del fabbisogno energetico mondiale.

Purtroppo però l’inquinamento che produce è nettamente superiore rispetto a tutte le altre fonti energetiche.

Essendo un idrocarburo, il carbone fossile brucia consumando ossigeno e producendo anidride carbonica e vapore acqueo.
Se questa è la reazione, come mai le centrali a carbone fossile producono un fumo più scuro e più inquinamento rispetto al gas metano?

Il carbone non è un idrocarburo puro, ma contiene anche i seguenti elementi:

  • Zolfo
  • Azoto
  • Fluoro e Cloro
  • Arsenico e Mercurio
  • Uranio
  • Metalli Pesanti
  • Ceneri

Zolfo

Durante la combustione si producono quantità considerevoli di anidride solforica, che reagendo con l’acqua diventa Acido Solforico che causa le piogge acide.

Le centrali a carbone fossile sono il principale fattore che le scatena.

Azoto

Se la combustione non avviene perfettamente, oltre al monossido di carbonio, vengono prodotti vari ossidi di azoto altamente nocivi.
Questi inoltre, reagendo con l’acqua producono anche Acido Nitrico, anch’esso fattore di piogge acide.

Fluoro e Cloro

Proprio come l’azoto e lo zolfo, il fluoro e il cloro, anche se presenti in minori quantità, generano Acido Fluoridrico e Acido Cloridrico che contribuiscono ulteriormente all’acidità delle piogge.

Arsenico e Mercurio

L’arsenico e il mercurio sono due metalli altamente velenosi per l’organismo umano.

Uranio

Anche se in piccole quantità, l’uranio è presente nel carbone. L’uranio è un elemento radioattivo. In piccolissime quantità è ininfluente.
Dato che però le centrali consumano enormi quantità di carbone, la quantità di Uranio sprigionato inizia a farsi consistente. Basti pensare che molte centrali termiche producono più radiazioni delle centrali nucleari.

Metalli Pesanti

La combustione del carbone libera nell’aria molti metalli pesanti come il piombo che è cancerogeno. Questo, dato il peso, rimane in basso, costituendo una minaccia continua per quelli che abitano le zone attorno alla centrale.

Ceneri

Le ceneri non bruciano durante la combustione, ma si uniscono ai gas di scarico sotto forma di una polvere sottile, che rende l’aria meno respirabile e da al fumo il classico colore nero.

Dato che il rendimento di una centrale a carbone è minore rispetto ad altri tipi di centrali termiche, per produrre una certa quantità di energia c’è bisogno di molto più materiale combustibile (nonostante ciò i costi sono minori) il che comporta un aumento vertiginoso di  fumi tossici. Per non parlare della grande mole di anidride carbonica prodotta.

Nonostante si cerchi di ridurre l’impatto delle centrali termoelettriche alimentate da carbone, questo è ancora molto alto, dati i costi eccessivi delle istallazioni aggiuntive agli impianti.

L’ideale sarebbe riuscire a produrre energia con la combustione del carbone abbattendo completamente l’impatto ambientale.

Di Stefano