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Il volvolo gastrico è un’anomalia di posizione dovuta alla rotazione dello stomaco su uno dei suoi assi, distinto in due tipi:

  • volvolo organo-assiale (65%): la rotazione avviene lungo l’asse longitudinale dello stomaco per cui grande curvatura e piccola curvatura invertono le proprie posizioni.
    Il volvolo organo-assiale in genere è acuto con interessamento del meso e dei vasi portanti, ostruzione delle vene e delle arterie con stasi e ristagno di sangue scarsamente ossigenato che porta a fenomeni di ischemia, fino alla necrosi viscerale, per cui si manifesta con dolore epigastrico violento che si irradia posteriormente al dorso, nausea, vomito con emissione di scarso contenuto gastrico (seguito da violenti conati di vomito del tutto inefficaci) e stato di shock (collasso cardiocircolatorio), distensione addominale gassosa, turbe del ritmo con crisi anginosa, impossibilità di introdurre un sondino nello stomaco.
  • volvolo mesenterico-assiale (35%): la rotazione avviene lungo l’asse trasversale o orizzontale dello stomaco per cui la porzione pilorica dello stomaco si pone a sinistra della porzione cardiale che è tenuta fissa dalla giunzione esofago-gastrica. Spesso questo tipo di volvolo si osserva in associazione con ernia iatale.
    Il volvolo mesenterico-assiale è di tipo cronico o intermittente e si manifesta con dolore epigastrico vago, distensione addominale, sensazione di peso epigastrico (più fastidioso e frequente dopo i pasti), vomito saltuario. Quello intermittente è caratterizzato da crisi dolorose epigastriche associate spesso a distensione addominale e a vomito ripetuto, scarso, non contenente bile. L’alimentazione è impossibile perché il malato vomita immediatamente qualsiasi cibo o bevanda. Dopo qualche tempo (da poche ore a 1-2 giorni) la crisi cessa spontaneamente e residua una lieve dolenzia epigastrica per qualche giorno.

Tra i fattori che portano al volvolo abbiamo la differenza di peso di parti limitate dello stomaco (alimenti o tumori della grande curva), la posizione del paziente (posizione orizzontale), la ptosi gastrica, lo stomaco a clessidra e lo stomaco dilatato per stenosi pilorica, i processi aderenziali, la relaxatio diaframmatica e l’ernia iatale.

Il volvolo viene distinto in:

  • volvolo primario o idiopatico da eccessiva motilità dello stomaco in seguito alla lassità delle strutture di sostegno, come in caso di vomito o iperperistaltismo da eccessivo riempimento gastrico.
  • volvolo secondario: rappresenta il 75% dei casi da ernia dello jatus esofageo del diaframma, ernia congenita o post-traumatica del diaframma, eventratio diaframmatica, risalita del diaframma dopo resezione polmonare, ulcera peptica della piccola curva, neoplasia dell’antro pilorico.

La diagnosi è difficile tenendo conto della rarità della malattia ma deve essere fatta tempestivamente per salvaguardare le funzionalità d’organo. Le indagini strumentali e biochimiche che possono risultare di aiuto sono:

  • gli esami ematochimici: indici di infiammazione, infezione e necrosi che possono essere rilevati mediante prelievo ematico (richiedendo però più tempo ed essere quindi utili soprattutto per la conferma ed il monitoraggio a posteriori dell’andamento clinico del paziente);
  • l’ecografia addominale: come sempre rappresenta l’esame di primo livello più semplice e rapido da applicare. E’ possibile osservare una sofferenza d’organo, una sovradistensione, o addirittura il sospetto di perforazione per la presenza di aria libera in addome.
  • Rx standard è quello che permette di confermare la diagnosi e mette in evidenza la presenza di uno stomaco a cascata con due tasche sovrapposte.

La terapia è chirurgica d’urgenza con resezione gastrica soprattutto nelle forme acute con parete viscerale necrotica. Le aree necrotiche del viscere devono essere asportate perché ormai irrecuperabili.
La chirurgia, quando l’organo non è in necrosi, consiste nella detorsione del viscere, con parziale recupero della funzionalità qualora questo sia possibile (occorre intervenire rapidamente) inoltre consente di eliminare i fattori favorenti, fissando con punti di sutura la parte dello stomaco che tende a ruotare.

Fonte: Manuale dell’apparato digerente.

Di Raffo

Ciao a tutti, mi chiamo Raffaele Cocomazzi e sono il cofondatore di BMScience. Sono appassionato di Scienza, Medicina, Chimica e Tecnologia. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli studi di Foggia e attualmente specializzando in Medicina Nucleare presso l'Alma Mater Studiorum (Università di Bologna). Per contattarmi o maggiori informazioni seguimi sui vari social.