L’ulcera orale ricorrente è una malattia idiopatica di cui non si conosce la causa ma è su base autoimmunitaria. L’incidenza è intorno al 30/40% e in gruppi selezionati (studenti universitari) il 50/60%. L’età di massima incidenza è intorno i 10-19 anni, colpisce soprattutto soggetti di sesso femminile e di età giovanile.

Aspetto e sintomi: La mucosa presenta ulcere recidivanti (da alcuni mm a cm), dolenti, con scialorrea, difficoltà alla fonazione ed alla alimentazione. Prima della formazione dell’afta (1-2 giorni) abbiamo una fase di prurito e dolore (bruciore).
L’afta minor è la forma più comune. Solitamente le afte hanno una dimensione inferiore ai 5 mm, se la dimensione è superiore parliamo di afta major. L’ulcera è rotondeggiante od ovoidale con una base crateriforme, circondata da un alone eritematoso e ricoperta da una pseudomembrana bianco-grigiastra. Tende rapidamente alla necrosi centrale ed interessa la mucosa a tutto spessore.
Si ha una fase prodromica con bruciore e formicolio, dolore evocato e una guarigione che avviene in una decina di giorni. Recidiva dopo 1-4 mesi. Nella maggior parte dei casi è presente sulla mucosa non cheratinizzata (labbra, guance, e pavimento). Quindi l’afta sotto al palato è possibile ma è molto rara.
Un’altra forma è quella erpetiforme, molto rara, caratterizzata da ulcere multiple, piccole (2-3 mm), disposte a gruppi (anche 100), confluenti in ulcere più ampie a contorni irregolari. Il dolore è medio e si ha guarigione in 7-10 giorni senza esito cicatriziale. Recidiva in 2-4 settimane.

Come già detto, l’eziologia è sconosciuta ma su base autoimmunitaria. E’ molto frequente nei pazienti con enteropatia da glutine (celiaci), infatti è una delle manifestazioni primarie che fanno presupporre la malattia celiaca, deficit di alcune vitamine e fattori genetici predisponenti.
Molto importanti sono comunque fattori locali (traumi, disfunzione ghiandole salivari), biologici (infezioni batteriche e virali) e sistemici (bechet, stress, anemia, endocrinopatie), fattori nutrizionali, genetici ed immunologici che influenzano la patologia.

Istologicamente, si presenta una papula rapidamente sostituita dalla lesione ulcerosa con esposizione del corion sottostante. Il fondo della lesione è giallastro, a bordi netti, circondato da un vivo eritema periferico.
La lesione in fase iniziale presenta una zona centrale ulcerativa, ricoperta da una membrana fibrino-purulenta. In profondità il tessuto connettivo mostra un aumento della vascolarizzazione ed un infiltrato infiammatorio cellulare (linfociti, istiociti, neutrofili).
L’epitelio alla periferia mostra spongiosi e numerose cellule mononucleate nel 1/3 basale.

Diagnosi differenziale: aftosi bipolare oro-genitale, sindrome di Bechet, aftosi in corso di malattie intestinali, eritema multiforme (edema inter/intracellulare associato ad acantosi ed iperplasia altri strati), dermatite erpetiforme, AIDS, gengivo-stomatite erpetica primaria, stomatite erpetica ricorrente, stomatite in altre infezioni virali, aftosi da carenze vitaminiche, ulcerazioni da trauma, carcinoma squamocellulare, neutropenia ciclica, leucemia.

Terapia: per l’afta minor non si fa niente. L’unica cosa che è possibile somministrare sono pomate steroidee (Alovex) che formano un film sull’afta e fanno sentire meno il dolore.
Può essere fatta la dieta ipoallergenica per 15 giorni, oppure evitare determinati cibi per ridurre la sintomatologia algica (cibi piccanti, succhi acidi, cibi pungenti).

Fonte: Principi di clinica odontostomatologica.

Di Raffo

Ciao a tutti, mi chiamo Raffaele Cocomazzi e sono il cofondatore di BMScience. Sono appassionato di Scienza, Medicina, Chimica e Tecnologia. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli studi di Foggia e attualmente specializzando in Medicina Nucleare presso l'Alma Mater Studiorum (Università di Bologna). Per contattarmi o maggiori informazioni seguimi sui vari social.