Viene denominata ematuria la presenza anormalmente elevata di sangue di origine renale nelle urine. In genere viene considerata ematuria quando all’analisi microscopica del sedimento urinario appaiono più di 3 globuli rossi per campo.
Una persona sana espelle tramite le urine circa 85.000 emazie al giorno, per cui normalmente nel sedimento urinario è possibile trovare 1-2 emazie per campo anche in condizioni normali, soprattutto in seguito ad un esercizio fisico intenso.

La proteinuria, a volte, si associa all’ematuria quando le alterazioni nella parete vascolare sono talmente grandi da permettere di lasciar passare le emazie.

Quando le urine appaiono di colore rossiccio o arancione bisogna fare attenzione a non confondere l’ematuria dalla falsa ematuria determinata dalla contaminazione dell’urina per altre sostanze o sangue proveniente da altri compartimenti corporei.
Vi può essere una contaminazione esterna dell’urina da parte delle mestruazioni e metrorraggie (qualsiasi emorragia vaginale proveniente dall’utero non associata al ciclo mestruale) nella donna, o emospermia e uretrorragia nell’uomo.
Anche alcuni farmaci possono alterare la colorazione delle urine, tra questi antibiotici come la rifampicina, antiparkinsoniani come la metildopa, anticonvulsivanti come la fenitoina, lassativi come la fenolftaleina e miorilassanti come il metocarbamolo.
Ovviamente oltre ai farmaci, pure determinati alimenti, in base alle quantità, determinano una colorazione differente dell’urina, come le barbabietole, i funghi, le fragole, le ciliegie, le more, i frutti di bosco…
Infine, determinate sostanze endogene possono generare una falsa ematuria: mioglobina, porfirine, urati, emoglobina, meranina, urobilinogeno…

A seconda del momento di apparizione del sangue nelle urine è possibile classificare l’ematuria in:

  • iniziale, quando il sangue si osserva all’inizio della minzione per poi scemarsi con la progressione della minizone (il primo flacone è rosso perché contiene sangue, mentre i successivi si schiariscono sempre di più). Questo tipo di condizione suggerisce un origine uretrale o prostatica del sangue.
  • totale: quando l’ematuria è presente in tutto l’atto della minzione, quindi tutti i flaconi di urina sono colorati allo stesso modo. Questo sangue può provenire dal rene, dal tratto urinario superiore o dalla vescica.
  • terminale, quando il sangue è solamente presente nel tratto finale della minzione, a volte solo con sgocciolamenti di sangue dopo aver terminato la minzione. Questa condizione suggerisce un’emorragia nei pressi del collo della vescica.

A seconda della quantità di emazie per campo distinguiamo invece l’ematuria in:

  • microscopica, quando l’emissione di emazie per campo è al di sotto di 100 e l’urina non cambia di colore.
  • macroscopica, quando si superano i 100 globuli rossi per campo, il sangue diventa visibile nell’urina. In genere, affinché le urine assumano un colore rossiccio, è necessario 1 ml di sangue in 1 litro di urina.
    L’ematuria macroscopica può essere o non essere associata alla presenza di coaguli ed assume un colore rossiccio o marrone.

A seconda della durata dell’ematuria è possibile classificarla in:

  • transitoria, che può originare da esercizi fisici intensi, stati febbrili, attività sessuale o traumatismi. Avviene con più frequenza tra i 15 e i 40 anni e diminuisce dopo i 50 anni di età.
  • permanente, l’ematuria persiste per problematiche nell’apparato urinario o tessuti limitrofi.

A seconda dell’origine dell’ematuria distinguiamo:

  • di origine glomerulare, quando si ha il pasaggio delle emazie attraverso la membrana glomerulare con alterazione nella struttura di queste ultime secondaria a una lesione della parete capillare glomerulare. La struttura delle emazie cambia sia per fattori meccanici che enzimatici e osmotici.
  • di origine non glomerulare, quando l’ematuria proviene dalle vie urinarie.

La morfologia delle emazie e la presenza di cilindri ematici sono le principali differenze tra l’ematuria glomerulare e la non glomerulare.

I fattori scatenanti dell’ematuria possono essere diversi e in genere si classificano in base all’origine urologica o non urologica.
L’ematuria di causa urologica, comprende quella causata da infezioni urinaria, litiasi urinaria, tumori (del parenchima renale, uroteliali o prostatici), traumatismi o tubercolosi.
L’ematuria di causa non urologica comprende diverse malattie ematologiche, esposizione a sostanze tossiche (benzene, ammine aromatiche) e farmaci, cause metaboliche (ipercalciuria e iperuricosuria), cause glomerulari (nefropatia IgA, sindrome di Alport, glomerulonefriti, malattia di Goodpasture) e malattie sistemiche (LES, vasculiti, sindrome emolitca uremica e malattie infettive sistemiche).

Sebbene il sedimento urinario di per sé non è capace di stabilire l’origine esatta del sangue, la presenza di altri elementi nell’urina può suggerire la diagnosi.

A sinistra emazie isomorfiche, a destra emazie dismorfiche.
  • La presenza di emazie dismorfiche, quindi globuli rossi con diversa forma e dimensione, orienta verso una causa glomerulare.
  • Se invece appaiono emazie isomorfiche, con la stessa forma e dimensione, suggeriscono per una origine non glomerulare.
  • La presenza di cilindri ematici è caratteristica dell’infiammazione acuta glomerulare. Sono solo orientativi, ma permettono di poter quasi con sicurezza confermare una causa glomerulare.
Cilindri ematici
  • L’esistenza di ematuria associata a piuria o batteriuria, con la presenza di febbre, suggerisce un’infezione e deve essere realizzata un’urinocoltura.
  • L’ematuria e leucocituria abatterica obbligano ad escludere un’infezione da parte di micobatteri. A volte la combinazione dei due dati è caratteristica di una prostatite.
  • L’ematuria associata a eosinofiluria è frequente nelle nefriti interstiziali per ipersensibilità, normalmente causata da farmaci.
  • La dimostrazione di coaguli stabilisce una possibile ematuria delle basse vie urinarie. Se i coaguli hanno una forma vermicolare suggeriscono un’origine uretrale.
  • Un’ematuria totale indolore e intensa orienta verso un processo tumorale.
  • La presenza di sangue, febbre, artralgie, velocità eritrosedimentazione alta, può invece essere indice di una malattia sistemica.
  • L’ematuria associata a ematomi e ecchimosi fa pensare ad un’ematuria ematologica.
  • Ematuria, ipercalciuria e iperuricosuria orientano verso una nefropatia metabolica.
  • Ematuria e embolismo renale sono propri dei pazienti con valvulopatie, endocarditi e con cateterismo.

Fonte: Minerva Manuale di nefrologia.

Di Raffo

Ciao a tutti, mi chiamo Raffaele Cocomazzi e sono il cofondatore di BMScience. Sono appassionato di Scienza, Medicina, Chimica e Tecnologia. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli studi di Foggia e attualmente specializzando in Medicina Nucleare presso l'Alma Mater Studiorum (Università di Bologna). Per contattarmi o maggiori informazioni seguimi sui vari social.