Il fumo è l’unica causa di morte e di malattie diffuse a livello mondiale che, virtualmente, può essere del tutto eliminata. Tutte le forme di uso del tabacco distruggono la capacità dell’organismo di mantenere l’omeostasi e la salute.

Dove c’è fumo c’è danno.
L’esposizione cronica al fumo distrugge progressivamente l’elasticità dei polmoni con conseguente rischio di enfisema, provocato dalla distruzione degli alveoli e dal collasso dei bronchioli respiratori, cosicché l’ingresso dell’ossigeno nei polmoni si fa sempre più difficoltoso.
La bronchite è un’infiammazione del tratto respiratorio superiore. Nei fumatori le bronchiti croniche possono derivare dall’irritazione prodotta dal fumo di sigaretta. La “tosse del fumatore” ne è un sintomo e, se non trattata, espone al rischio di contrarre infezioni più serie e di incorrere in danni permanenti alle vie respiratorie. Anche nel breve periodo, diversi fattori diminuiscono l’efficienza respiratoria dei fumatori.

  1. La nicotina restringe i bronchioli terminali, diminuendo la ventilazione polmonare.
  2. Il monossido di carbonio (CO) del fumo si lega all’emoglobina e ne riduce la capacità di trasportare ossigeno.
  3. Gli agenti irritanti del fumo causano l’aumentata secrezione di muco nell’albero bronchiale e la tumefazione del rivestimento mucoso, rallentando il flusso di aria dentro e fuori i polmoni. Inoltre, gli agenti irritanti inibiscono anche l’azione delle ciglia e distruggono quelle che ricoprono le vie aeree, perciò l’eccesso di muco e i detriti non vengono rimossi, compromettendo ulteriormente la capacità respiratoria.

Appuntamento con il cancro
Il fumo di sigaretta contiene una quantità di agenti cancerogeni ben noti tra cui il benzopirene, le N-nitrosamine e particelle radioattive come radio e polonio.
Il cancro al polmone è una delle cause principali di morte per cancro nella popolazione adulta, il killer più spietato dei fumatori.
Al momento della diagnosi, questa forma tumorale è di solito molto avanzata, per cui la maggior parte dei malati muore nel giro di un anno e il tasso di sopravvivenza è soltanto del 10-15%. Circa l’85% dei casi di cancro al polmone è dovuto al fumo; la malattia è da 10 a 30 volte più comune nei fumatori che nei non fumatori, sebbene anche l’esposizione al fumo passivo possa portare sia a questa malattia sia a cardiopatie.
Il fumo aumenta il rischio di cancro anche in altri siti: bocca, lingua, labbra, guance e gola.

Vedi anche il video esperimento sugli effetti del fumo.

Fonte: Zanichelli.it

Di Raffo

Ciao a tutti, mi chiamo Raffaele Cocomazzi e sono il cofondatore di BMScience. Sono appassionato di Scienza, Medicina, Chimica e Tecnologia. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli studi di Foggia e attualmente specializzando in Medicina Nucleare presso l'Alma Mater Studiorum (Università di Bologna). Per contattarmi o maggiori informazioni seguimi sui vari social.