Se pensi che sia più facile lavorare con la musica in sottofondo non dovresti stupirti se anche i neurochirurghi lo fanno. Beh, qui però c’è una differenza, è il paziente a suonare!

D’altronde è questo il nuovo modo di operare nelle sale operatorie, infatti non è l’unico caso. L’anno scorso anche un certo Roger Frisch si è fatto costruire un apposito violino per poterlo suonare durante il suo intervento. Questo consentiva ai chirurghi di confermare una corretta posizione degli elettrodi per controllare il tremore che interferiva con il suo suonare.

Le circostanze di Frisch erano uniche, ma mantenere il cervello sveglio durante gli interventi cerebrali è una cosa comune nella neurochirurgia, infatti consente di ricevere una costante risposta dal paziente mentre si sta rimuovendo un tumore in modo da assicurare che non si stiano tagliando parti importanti del cervello.

Quando è stato operato il musicista Anthony Kulkamp Dias, i chirurghi brasiliani potevano anche chiedergli di recitare le tabelline o qualcosa di comunque noioso, però perché perdersi l’opportunità di farlo suonare durante le nove ore di operazione? E’ senza dubbio molto più divertente e consente di verificare i centri del linguaggio, memoria e del controllo dei movimenti di Dias.
Egli iniziò a preoccuparsi quando si rese conto di essere diventato balbuziente e di non ricordare i nomi dei familiari. Tuttavia l’intervento è andato a buon fine e dopo aver rimosso il 90% del suo tumore, i chirurghi dell’ospedale Nossa Senhora da Conceição hanno dimesso Dias. E si, l’operazione è stata effettuata con anestesia locale quindi è stato un intervento indolore.

Di Raffo

Ciao a tutti, mi chiamo Raffaele Cocomazzi e sono il cofondatore di BMScience. Sono appassionato di Scienza, Medicina, Chimica e Tecnologia. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli studi di Foggia e attualmente specializzando in Medicina Nucleare presso l'Alma Mater Studiorum (Università di Bologna). Per contattarmi o maggiori informazioni seguimi sui vari social.