La pericolosità sismica è lo studio dei movimenti del suolo causati dal terremoto, previsto in ogni punto della terra, finalizzato alla stima dell’intensità massima prevista del sisma su una determinata zona.
Quando si costruisce un edificio, le mappe regionali del pericolo sismico, sono spesso usate per cercare il migliore (o il peggiore) posto dove è possibile localizzare la scossa provocata da un terremoto. Le carte di pericolosità sismica vengono redatte attraverso la scala Mercalli.

Sismicità in Italia

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Per quanto riguarda l’Italia, come si può vedere dalla figura accanto, la dinamica della carta d’intensità macrosismica individua un’area di elevata pericolosità sismica in Friuli (valori corrispondenti al IX grado della scala Mercalli-Cancani-Sieberg, MCS), mentre un lungo massimo interessa questa volta tutta la parte assiale della penisola, dall’Appennino umbro-marchigiano fino a quello lucano, per poi proseguire lungo l’arco Calabro fino a Messina. In due fasce costiere calabre vengono raggiunti i valori massimi di pericolosità, corrispondenti agli effetti del X grado MCS.
Va segnalato che la convenzione utilizzata per la rappresentazione grafica associa i gradi intermedi, solitamente usati per indicare l’incerta attribuzione tra due classi di intensità, alla classe superiore; così, ad esempio, per la maggior parte della Pianura Padana, si prevede che possano verificarsi mediamente ogni cinque secoli, effetti del V-VI o VI grado MCS, corrispondenti alla soglia dei primi danneggiamenti. La Sardegna resta sensibilmente meno pericolosa del resto d’Italia.
Mediamente in Italia, ogni otto anni, si verifica un terremoto con conseguenze da gravi a catastrofiche. Questo comporta, per i governi che si succedono nel tempo, la necessità di fronteggiare l’emergenza e la ricostruzione, ma anche di elaborare una strategia di difesa dai terremoti.

Sismicità nel Gargano

Il terremoto più significativo per l’area garganica è certamente quello del 30 luglio 1627, per la ricca bibliografia e documentazione esistente. In occasione di questo terremoto, furono pubblicati i primi esempi di carta macrosismica, con la rappresentazione degli effetti distinti in 4 gradi. Altri significativi terremoti della zona sono avvenuti nel 1646 (Intensità IX-X), nel 1223 (IX), nel 1414 (VIII-IX) e nel 1875 (VII-VIII). Più recentemente, due terremoti con caratteristiche di elevata intensità sono avvenuti il 30 settembre 1995, con Magnitudo di 5,2 e il 29 maggio 2006 con magnitudo di 4,9.

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La sismicità del Gargano è legata ad un articolato sistema di faglie, alcune delle quali ancora attive.
Queste faglie si sono mosse in vario modo durante la loro esistenza, che per alcuni risale addirittura al Mesozoico sia lungo il piano orizzontale (faglie trascorrenti), che lungo il piano verticale (faglie dirette e inverse).
Le faglie ad orientamento E-0 assumono notevole importanza nel contesto strutturale garganico, in quanto la maggiore rappresentante di questa categoria corrisponde alla ormai famosa “Faglia di Mattinata“, che divide praticamente in due il Gargano e sul suo allineamento, o in prossimità di esso, sono sorti numerosi comuni come San Marco in Lamis, San Giovanni Rotondo, Monte Sant’Angelo e Mattinata. Questa faglia è conosciuta anche come faglia di Valle Carbonara, faglia Sud-Garganica, Gargano Fault, allineamento San Marco in Lamis-Monte Sant’Angelo e linea di Gondola in offshore.
Esistono pareri contrastanti sul tipo e senso di movimento di questa faglia, per alcuni si tratterebbe di una trascorrente destra, per altri di una trascorrente sinistra. Infine è stata considerata come faglia inversa e, dopo il terremoto del Molise, come indirettamente responsabile dello stesso o quantomeno collegata ad esso.
In ogni caso si tratta di una struttura complessa e che probabilmente ha agito ed agisce in diversi modi. Bisogna comunque tenere bene a mente che la nostra terra si è “mossa”, si muove e potrebbe continuare a farlo!

Angelica Placentino

Fonte: tali dati sono stati accuratamente selezionati tra quelli forniti da wikipedia e INGV

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Di Admin