I tessuti epiteliali sono tessuti caratterizzati dal non avere una vascolarizzazione propria (non presentano vasi sanguigni) e da delle similitudini che riguardano le caratteristiche cellulari. Essi si dividono in 3 grosse categorie: di rivestimento, secernenti (o ghiandolari) e sensoriali.
Tutti i tessuti epiteliali sono caratterizzati dall’avere una polarità in quanto la cellula non è uguale lungo tutti i suoi versanti, ma ha una base e un apice. La membrana plasmatica ha strutture diverse soprattutto per le glicoproteine che conferiscono caratteristiche diverse.
Inoltre, la mancanza di vasi sanguigni determina una serie di problematiche, infatti queste cellule non possono essere di dimensioni troppo elevate per consentire gli scambi di nutrimento intercellulari. Questo è anche uno dei motivi per cui gli strati dell’epidermide sono costituiti da cellule morte. Gli spazi extracellulari sono ridotti (15-30 nm) e la matrice è assente.

I tessuti epiteliali di rivestimento sono epiteli che poggiano sempre su una membrana basale (da cui avvengono gli scambi cellulari). Le cellule sono sempre polarizzate per cui hanno caratteristiche peculiari a livello della membrana plasmatica completamente diversa tra le regioni basali, laterali e apicali. Le cellule sono fortemente unite sia meccanicamente che funzionalmente da delle giunzioni. Ad esempio, la cellula dell’epitelio intestinale, ha una zona apicale deputata a regolare l’assorbimento delle sostanze nutritive e dell’acqua, ha una funzione secretoria regolata da enzimi e infine ha una funzione di protezione; nella zona laterale sono presenti le giunzioni che permettono di tenere unite le cellule tra loro e favorire gli scambi nutritivi; nella zona basale vengono espressi i recettori per ormoni, i fattori di crescita e i neurotrasmettitori, questo perché la lamina basale su cui poggia l’epitelio è a ridosso del tessuto connettivo. Nella membrana basale ci sono le fibre collagene di tipo 4, i proteoglicani e una glicoproteina (laminina). Nel polo basale della cellula avvengono gli scambi tra cellula e sangue.

Classificazione dei tessuti epiteliali di rivestimento

La classificazione dei tessuti epiteliali di rivestimento può essere fatta innanzitutto dalla derivazione embrionale dei tessuti: l’embrione, in una fase precocissima, divide le sue cellule in 3 tessuti principali, ectoderma, mesoderma ed endoderma. Ognuno di questi dà origine a diversi tessuti epiteliali di rivestimento ed in particolare l’ectoderma (ciò che sta all’esterno) dà origine all’epidermide, le cornee, le mucose del cavo orale e le ghiandole annesse a questi tessuti (sudoripare e sebacee); il mesoderma (ciò che si trova al centro) dà origine ai mesoteli che rivestono organi come polmoni, cuore e tutti gli organi della cavità addominale (pleura, pericardio e peritoneo, ed anche l’epitelio delle vie urinarie e genitali); l’endoderma (ciò che sta all’interno) dà origine ai tessuti epiteliali di rivestimento degli organi al centro del nostro corpo, ovvero quelli delle vie digerenti (esofago, stomaco, intestino) e le ghiandole annesse (fegato, pancreas, ghiandole gastriche ed intestinali).

Un’altra classificazione per gli epiteli di rivestimento è in base alla funzione. Esistono 5 diversi tipi di epiteli di rivestimento: l’epidermide, le tonache mucose che comunicano con l’esterno, le tonache sierose che non comunicano con l’esterno (che derivano dal mesoderma), gli endoteli che formano vasi sanguigni e linfatici e i dotti escretori delle ghiandole esocrine.
L’epidermide è un epitelio formato da molti strati di cellule che poggia su una membrana basale e sotto di essa vi è il tessuto connettivo denso chiamato derma. La cute è un insieme di tessuto epiteliale e tessuto connettivo (in particolare di epidermide e derma). Subito al di sotto della cute si trova un altro tessuto connettivo questa volta lasso, l’ipoderma. L’interfaccia epidermide-derma non è lineare ma è un insieme di concavità e convessità dell’epidermide rispetto al derma (papille dermiche), questo per consentire una forte adesione tra i tessuti, evitando che forze tangenziali applicate sulla cute possano staccare l’epidermide dal derma. Le papille dermiche infatti aumentano la superficie di contatto e danno una resistenza meccanica maggiore all’interfaccia dei due tessuti. L’epidermide riveste tutto il nostro organismo ed ha una funzione di protezione e impedimento di dispersione di liquidi.

La tonaca mucosa è un epitelio che rappresenta l’intestino. Considerando l’intestino, organo cavo, sezionandolo trasversalmente, si incontrano vari tessuti partendo dall’interno verso l’esterno. Il primo tessuto è l’epitelio intestinale che poggia su una membrana basale, al di sotto del quale vi è un tessuto connettivo. Nel caso dell’epidermide era il derma (connettivo denso), nel caso di una tonaca mucosa c’è la tonaca propria (connettivo denso). Dopo c’è un altro connettivo lasso (sottomucosa) che si trova al di sotto della mucosa. Tra i due strati di connettivo c’è un piccolo strato muscolare chiamato muscolaris mucosae che è l’ultimo strato della tonaca mucosa. Quindi la tonaca mucosa è formata da un epitelio, una tonaca propria e la muscolaris mucosae. Poi vi è la tonaca sottomucosa e la tonaca muscolare, formata da cellule muscolari disposte in senso circolare ed in senso longitudinale. Infine c’è un ultimo strato di tessuto epiteliale di rivestimento che agisce da tonaca sierosa (il peritoneo viscerale). Le tonache mucose si chiamano così perché sulla superficie si trova muco con funzione di lubrificazione e mantenimento di idratazione.

L’epitelio di rivestimento si differenzia anche in base alla forma delle cellule ed al numero di strati che ha. Essi vengono classificati in epiteli semplici (o monostratificati) quando vi è un solo strato di cellule che poggia sulla membrana basale; epiteli pseudostratificati; epiteli composti (o pluristratificati) quando vi sono più strati di cellule.

  • Nel tessuto epiteliale semplice le cellule sono una vicina all’altra, poggiano sulla membrana basale situata su uno strato di tessuto connettivo dove le cellule sono immerse in una sostanza extracellulare. Le cellule possono avere forma diversa: pavimentosa, prismatica ed isoprismatica (cubica). In alcuni casi questi possono presentare delle specializzazioni particolari della superficie apicale: ciglia e microvilli.
  • Gli epiteli pseudostratificati sono fatti da un solo strato di cellule, tuttavia essi sembrano bistratificati perché i nuclei sono disposti come se formassero due strati. In realtà questi epiteli, che formano le vie respiratorie, sono formati da alcune cellule molto lunghe che poggiano su una membrana basale ed arrivano fino al versante apicale, ed altre cellule che poggiano sulla membrana basale ma arrivano a metà. Per questo motivo i nuclei si trovano ad altezze diverse.
  • Gli epiteli pluristratificati sono caratterizzati da più strati di cellule e sono distinti in base alla forma di quest’ultime. Quindi esistono epiteli pluristratificati pavimentosi, isoprismatici e prismatici. Per definire questi epiteli si osserva lo strato più apicale.
  • L’epitelio di transizione, o urotelio, è quello in cui le cellule hanno forma a cupola che varia a seconda dello stato del tessuto. Esso è presente nelle vie urinarie, in particolare della vescica dove assume forma piatta se la vescica è piena, a cupola se è vuota. Queste cellule sono caratterizzate anche dall’essere binucleate per le loro dimensioni e sono le più impermeabili del nostro corpo. Sulla superficie apicale delle cellule più superficiali (cellule ad ombrello) sono presenti delle invaginazioni, le vescicole lenticolari, che si stirano quando la vescica è piena, fornendo alla vescica un ulteriore superficie per potersi stendere e rilasciando all’esterno del liquido che rende le vie urinarie impermeabili per poi essere reimmesso nelle invaginazioni quando la vescica si svuota.

Fonti: Wikipedia Wikipedia – Università degli Studi del Piemonte Orientale – Scuola Anatomia

Di Raffo

Ciao a tutti, mi chiamo Raffaele Cocomazzi e sono il cofondatore di BMScience. Sono appassionato di Scienza, Medicina, Chimica e Tecnologia. Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università degli studi di Foggia e attualmente specializzando in Medicina Nucleare presso l'Alma Mater Studiorum (Università di Bologna). Per contattarmi o maggiori informazioni seguimi sui vari social.